Godspeed You! Black Emperor - Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven [Constellation/Kranky 2000]
Godspeed You! Black Emperor - Yanqui U.X.O. [Constellation 2002]
Entusiasmato dall'ascolto approfondito di Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven ho colto l'occasione per ascoltarmi bene l'intera discografia - cosa che non avevo mai fatto se non per l'album citato e Yanqui U.X.O.
I GYBE hanno decisamente segnato qualcosa in quella fine anni '90, una concezione "allargata" di musica rock, incline allo sperimentalismo più libero, centrata sul flusso continuo di suono ed emozioni, sull'alternanza di violenti climax e stasi ipnotiche.
Tirando le somme, il migliore resta l'EP "Slow Riot for New Zerø Kanada" del 1999.
Voti, nell'ordine: 8,0/10 - 8,5/10 - 8,0/10 - 7,5/10
Nota: "East Hastings", dal primo album, fa da commento alle prime scene di "28 Giorni Dopo" di Danny Boyle.
Genere: post-rock
Melt-Banana - Bambi's Dilemma [AZAP 2007]
Il ritorno dei giapponesi Melt-Banana e della loro feroce miscela hardcore-noise. In Bambi's Dilemma si nota una leggera propensione per le parti orecchiabili, per quanto a farla da padrone siano ancora le sfuriate hardcore, le ammucchiate di effetti per chitarra e il cantato schizofrenico di Yasuko O.
Insomma un leggero "addolcimento" del sound in alcuni punti, che tuttavia mantiene intatta la potenza e l'impatto di questa grandissima band, rendendola anzi più fruibile.
Voto: 7/10
Genere: noisecore
Zaar - s/t [Cuneiform 2006]
Un disco fuori dal tempo quello dei francesi Zaar. Tra il progressive e il Rock in Opposition, un album interamente strumentale ben composto e ottimamente suonato. Le sonorità in più di un'occasione mi hanno ricordato gli immensi Univers Zero, in particolare nei momenti dalle tinte più crepuscolari. Davvero una bella scoperta.
8,0/10
Genere: progressive, r.i.o.
Max Richter - The Blue Notebooks [Fatcatrecords 2004]
Non so ancora molto di questo Max Richter, se non che è un pianista dedito a commistioni fra musica classica, ambient ed elettroacustica. Questo The Blue Notebooks dipinge una serie di raffinatissimi bozzetti, in cui delicati tocchi di piano e sapienti arrangiamenti di archi evocano visioni suggestive e malinconiche - come nella bellissima "On The Nature of Daylight".
In altri episodi è l'elettronica minimale a sentirsi, per quanto sempre utilizzata in maniera profondamente emozionale, miscelandola o confondendola con elementi classici - vedi "Arboretum".
Si avvertono lontani ma palpabili echi di "Comptine d'un autre été" di Yann Tiersen nella brevissima, pianistica "Vladimir's Blues".
L'album si apre con una voce femminile (Tilda Swinton) che legge un passaggio di "The Blue Octavo Notebooks" di Kafka sui dolci rintocchi di un pianoforte, ai quali si aggiunge il battere dei tasti di una macchina da scrivere e il rumore lontano di un treno in corsa.
Un album di gran gusto, raffinato e molto suggestivo.
Voto: 7,5/10
Genere: ambient, post classical
The Cinematic Orchestra - Ma Fleur [Domino 2007]
Una album diviso tra echi jazz e velleità pop, con richiami evidenti alle composizioni più "soft" di Antony & The Johnsons - udibili nella peraltro splendida "To Build A Home". Non convince del tutto, probabilmente a causa di una fin troppo marcata eterogeneità.
Voto: 6,5/10
Genere: elettronica