Settimana di arrivi discografici questa.
E' ormai un'usanza che, quando ho deciso che è passato abbastanza tempo, compia dei raid sul fidatissimo play.com e mi ordini 6-7-10 cd, per la gioia di mia madre che ogni due-tre giorni per le settimane seguenti (spediscono separatamente) vede arrivare sti pacchettini e mi guarda di traverso.
Bene, oggi mi è arrivato un cd che attendevo con particolare impazienza.
E' ormai un'usanza che, quando ho deciso che è passato abbastanza tempo, compia dei raid sul fidatissimo play.com e mi ordini 6-7-10 cd, per la gioia di mia madre che ogni due-tre giorni per le settimane seguenti (spediscono separatamente) vede arrivare sti pacchettini e mi guarda di traverso.
Bene, oggi mi è arrivato un cd che attendevo con particolare impazienza.
Loro sono gli Ahleuchatistas, e il disco, del 2006, è "What You Will".
L'ascoltatore medio e anche quello meno medio a sto punto diranno "ma che c***o ascolta questo"? E un pò hanno ragione eheheeh.
Ma che fanno dunque gli Ahleuchatistas, oltre ad avere un nome di difficile pronuncia?
Il genere è Math Rock, loro sono in tre, chitarra, basso e batteria, e propongono composizioni strumentali.
Ma mentre il Math Rock generalmente fa venire in mente composizioni molto ordinate, rigorose per quanto complicate (vedi Don Caballero o Battles), qua la storia è un pò diversa: lo studio e la perizia esecutiva ci sono eccome, i poliritmi pure, ma c'è una rabbia quasi convulsiva a guidare il tutto.
Una sorta di caos ordinato, di ordine caotico, come lo vogliate definire; basso e batteria impazzano in continue accelerazioni e rallentamenti, pause e ripartenze senza apparente nesso logico, mentre la chitarra tesse sul tutto trame frammentate e compulsive.
La melodia o la frase riconoscibile sono merce rara in una proposta come questa. E allora perchè uno dovrebbe ascoltarli?
Semplice, perchè spaccano il culo.
L'ascoltatore medio e anche quello meno medio a sto punto diranno "ma che c***o ascolta questo"? E un pò hanno ragione eheheeh.
Ma che fanno dunque gli Ahleuchatistas, oltre ad avere un nome di difficile pronuncia?
Il genere è Math Rock, loro sono in tre, chitarra, basso e batteria, e propongono composizioni strumentali.
Ma mentre il Math Rock generalmente fa venire in mente composizioni molto ordinate, rigorose per quanto complicate (vedi Don Caballero o Battles), qua la storia è un pò diversa: lo studio e la perizia esecutiva ci sono eccome, i poliritmi pure, ma c'è una rabbia quasi convulsiva a guidare il tutto.
Una sorta di caos ordinato, di ordine caotico, come lo vogliate definire; basso e batteria impazzano in continue accelerazioni e rallentamenti, pause e ripartenze senza apparente nesso logico, mentre la chitarra tesse sul tutto trame frammentate e compulsive.
La melodia o la frase riconoscibile sono merce rara in una proposta come questa. E allora perchè uno dovrebbe ascoltarli?
Semplice, perchè spaccano il culo.
Tracklist:
- Remember Rumsfeld at Abu Ghraib
- Shell in Ogoniland
- Maybe Orange
- Unfolding
- Sherman's March (versione live liberamente scaricabile)
- Sometimes There's A Buggy
- If, Whenever
- Ho Chi Minh Is Gonna Win!
- Before The Law
- I Used To Be Just Like You, But Now I Am Just Like Me
- Now, Now is Then (versione live liberamente scaricabile)
- Last Spark From God
- What Are You Gonna Do?
- You Know My Family
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