Rieccoci al consueto appuntamento (come se non fosse solo il secondo). ^__^


Domina decisamente la settimana l'ultima fatica degli Okkervil River; in diversi frangenti più movimentato e rockeggiante del precedente, bellissimo, "Black Sheep Boy", questo "The Stage Names" riconferma l'incredibile classe e il talento del gruppo di Will Sheff, fautore di un indie-folk sempre ricercato ed emozionante.
Genere: indie rock-folk
8,0/10


Ritmi rallentati, atmosfere sospese nello spazio e nel tempo. La musica dei For Carnation si muove sotterraneamente disegnando paesaggi onirici, in cui la ripetizione diventa quasi una ninna nanna psichedelica - come nell'opener "Emp. Man's Blues".
A completare il quadro la voce bassa e sussurrata, che ricorda un certo Spiderland.
Un sound dalle atmosfere quasi ossessive, eppure caldo e avvolgente.
Genere: slow-core, post-rock
7,5/10


Axel Willner aka The Field applica alla techno dei loop ripetitivi, che grazie a delle piccole ma costanti variazioni conferiscono ai pezzi una continua evoluzione interna. E questo partendo da minuscoli samples di canzoni già esistenti. Decisamente poco convenzionale, tuttavia l'esperimento convince.
Genere: ambient techno, dream techno
7,0/10

Long Fin Killie - Amelia [Too Pure 1998]
Premettendo che questo è il primo disco che ascolto, non saprei davvero come classificare i Long Fin Killie, se non come un gruppo che cerca di sperimentare il più possibile, di abbattere qualunque muro rischi di delimitare il loro campo d'azione. Unendo, almeno in questo caso, alla sperimentazione una spiccata sensibilità pop. Quindi qui ci troveremo un pò di tutto: dalle commisitioni rock-jazz, ai ritmi downtempo (vedi "lipstick" o "chrysler"), ai passaggi post-rock più atmosferici, incluse alcune parti sorprendentemente catchy per quanto atipiche.
Da ascoltare.
Genere - rock sperimentale, post-rock
7,5/10


Il Rock-Folk dei Midlake è elegante e rifinito, begli arrangiamenti, ottima sensibilità melodica.
Purtroppo in questo disco non tutte le tracce sono allo stesso livello, soprattutto rispetto alla prima, folgorante "Roscoe", un vero capolavoro. Nel complesso sicuramente un buon album, ma da metà in poi un pochino rischia di annoiare.
Purtroppo in questo disco non tutte le tracce sono allo stesso livello, soprattutto rispetto alla prima, folgorante "Roscoe", un vero capolavoro. Nel complesso sicuramente un buon album, ma da metà in poi un pochino rischia di annoiare.
Genere: indie rock-folk
6,5/10
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