- Sai? Dicono sia di 5 centimetri al secondo.
- Cosa?
- La velocità a cui cadono i fiori di ciliegio.
Come qualcuno dall'occhio lungo avrà notato guardando l'intestazione di questo blog, sono un grandissimo fan di Makoto Shinkai.
Sostanzialmente perchè ha un modo molto personale di raccontare (grandi) storie, attraverso le parole ma soprattutto attraverso le immagini, che riesce a dotare di una forza espressiva sconvolgente.
Il suo ultimo lavoro si intitola Byōusoku 5 Centimeter - a chain of short stories about their distance.
"Byōusoku 5 Centimeter" significa "5 centimetri al secondo".
Ancora una volta, quindi, Shinkai propone il tema a lui tanto caro, la distanza che si frappone fra due amanti. Nelle sue storie i sentimenti vengono separati, i cuori allontanati da uno spazio che sembra insormontabile, mentre i pensieri cercano di toccarsi, di superare questo abisso, di congiungersi tra loro in quell'unione che fisicamente è negata.
Parlavo prima del modo di Shinkai di raccontare attraverso le immagini. In questo clima di separazione, di nostalgia, di amore impossibile, anche gli oggetti o gli scorci più comuni si caricano di una forza che è appunto quella degli affetti, dei ricordi, della condivisione dei momenti, anche i più banali, con la persona amata.
E nel trasmettere visivamente queste sensazioni Shinkai è evidentemente un maestro.
Byōusoku 5 Centimeter è composto da tre cortometraggi, della durata di 25', 22' e 14'; come recita il titolo completo, si tratta di "una catena di brevi storie sulla loro lontananza".
E "loro", i protagonisti, sono, come ci vengono presentati nel primo episodio - intitolato Ōkashō, "Il capitolo dei fiori di ciliegio" - due ragazzini, Takaki Tōno e Akari Shinohara, amici inseparabili che per motivi al di là della loro volontà si trovano ad essere divisi alla fine delle elementari.
Akari è costretta a seguire i genitori che per motivi di lavoro si trasferiranno nella lontana prefettura di Tochigi, mentre Takaki continuerà gli studi a Tokyo. I due si tengono in contatto con delle lettere, ma la distanza fra di loro è destinata ad aumentare ancora, al punto da insinuare nei loro cuori la paura di non potersi incontrare mai più ...
Nei successivi episodi, intitolati "Cosmonaut" e "Byōsoku 5 Centimeter" vediamo i protagonisti cresciuti, le loro vite che proseguono, e scopriamo che ci sono altri tipi di distanza oltre a quella misurabile su una carta ...
Riusciranno Takaki e Akari a colmare lo spazio che li separa e ad incontrarsi di nuovo?
Non voglio raccontare oltre per non rovinare la visione a quei (bravi) lettori che vorranno vedersi quest'ultimo lavoro di Makoto Shinkai, e passo direttamente alle opinioni.
Dal punto di vista strettamente visivo, Shinkai riesce a migliorarsi in quello che già era il suo punto di forza: la bellezza dei fondali, tanto dettagliati e ricchi di sfumature da poter essere considerati una serie lunghissima di splendidi quadri. In Byousoku 5 Centimeter ogni singola immagine è talmente curata, i colori così ben accostati, che per assurdo anche la visione del film senza audio e - per noi - senza sottotitoli sarebbe un'esperienza toccante. Ed ecco la forza delle immagini. Mentre le voci dei personaggi ci narrano la storia, Shinkai ferma la sua "macchina da presa" su tanti particolari - gli stessi che lo accompagnano sin dal primo cortometraggio, "She and Her Cat": i treni, le sbarre dei passaggi a livello, le nuvole, la neve, i pali del telefono, i tramonti.
Particolari il più delle volte "normali", che in uno stato emotivo come quello dei protagonisti assumono una valenza ben diversa e più profonda. E questo Shinkai riesce a comunicarlo, senza forzature, in maniera chiarissima ed esemplare.
A differenza dei due precedenti lavori, in Byousoku 5 Centimeter non sono presenti elementi riconducibili alla Science Fiction (tranne qualche accenno a lanci aerospaziali in "Cosmonaut"); questo conferisce alla storia un maggior grado di normalità, e una maggiore umanità. La distanza che intercorre fra i due innamorati non è quella dello spazio siderale quindi, nè tantomeno di un universo parallelo, ma una distanza puramente geografica, che tuttavia data l'età dei protagonisti al momento della sua comparsa diviene cruciale.
Il character design, per quanto resti leggermente poco personale, è di molto migliorato rispetto ai precedenti "Hoshi No Koe" (dove mostrava tutta la sua immaturità) e "The Place Promised in Our Early Days"; i volti dei personaggi presentano profili più ammorbiditi, per quanto tendenti sempre allo "spigoloso", e sono molto più curati nei dettagli e nelle espressioni.
Un altro plauso va alla colonna sonora di Tenmon (che accompagna Shinkai fin dal primo cortometraggio); le immagini vengono sostenute ed arricchite da struggenti pezzi di pianoforte, che contribuiscono ad enfatizzare fino alla commozione i momenti più toccanti del film. Splendida anche la sigla di coda (anche se è riduttivo definirla così, e chi lo vedrà capirà perché) "One more time, one more chance" scritta e cantata da Masayoshi Yamazaki.
Per quanto riguarda la storia, chi esige ad ogni costo una narrazione dettagliata che risolva ogni cosa probabilmente ne rimarrà deluso; io stesso mi sono trovato davanti i titoli di coda quando meno me l'aspettavo, lasciandomi peraltro scappare un sonoro "Noooooooo...." (e questo dovrebbe dare la misura di quanto il film fosse riuscito a coinvolgermi).
Tuttavia anche questa certa incompiutezza aggiunge tanto, tanto fascino alla storia, rendendola innanzitutto meno banale.
Al di là di questo unico, piccolo appunto, Byōusoku 5 Centimeter è un'opera d'arte vera e propria, una meravigliosa poesia, un qualcosa che non capita di vedere tutti i giorni, anzi forse solo poche volte nella vita. Personalmente in più di un'occasione mi ha tolto il fiato.
Consigliato a tutti coloro che cercano una grande storia e che conservano gelosamente dentro di sé ancor più grandi sentimenti.
Colegamenti:
Sito ufficiale di Byōusoku 5 Centimeter (jp)
Sito ufficiale di Makoto Shinkai (jp)
Makoto Shinkai Fanweb (eng)
Trailer
1 commento:
ti commento pure il post, perché nella shoutbox i miei complimenti si vedranno sommersi da quelli degli altri :D.
[cop-e-incoll]:
... e finalmente ho visto byousoku 5 cm, asd. Beh, effettivamente la forza sta tutta nelle immagini e nei "tempi". La storia in se è molto essenziale, ma è come viene rappresentata che è interessante. Rileggendo il tuo commento, mi trovo d'accordo sul discorso dei fondali, sono dei bellissimi quadri in movimento. Tanto che stavo pensando quanto sarebbe figo un avatar con i petali di ciliegio che cadono :D:D.
Ti saluto. Anche se non lo aggiorni più spessissimo, questo blog è comunque una preziosa fonte di informazioni da cui attingere.
Posta un commento