domenica 23 settembre 2007

Playlist settimanale (16.09 - 22.09)











Ride - Carnival of Light [Creation 1994 - Ignition 2001 ]

Diverso dal precedente (bellissimo) "Going Blank Again", diversissimo dal primo (capolavoro) "Nowhere".
L'ammorbidimento del sound, accompagnato ad un'inclinazione verso la maggior fruibilità, già caratterizzante Going Blank Again rispetto al debutto, è qui nettamente accentuato.
Il risultato è una serie di canzoni pop-rock con melodie certo spesso ricercate, e comunque di livello buono quando non ottimo, ma quasi del tutto prive della carica e del sognante pathos dei dischi precedenti.
Personalmente mi piace molto, ci sono dei pezzi stupendi (ma pure alcuni assai trascurabili), e se, con qualche sforzo, sorvolo sull'importanza di un esordio come Nowhere gli posso pure affibbiare un bel 7-.

Genere: shoegaze











The Divine Comedy - Victory For The Comic Muse [Emi International 2006]

Che Neil Hannon fosse dotato di un raro talento e di una personalissima sensibilità nello scrivere canzoni me n'ero già accorto, innamorandomi di quel magnifico "Absent Friends" uscito nel 2004. E questo "Victory For The Comic Muse" non delude affatto.
La prima, scanzonata, "To Die A Virgin", dà la misura della grande capacità di Hannon di comporre musica "da camera" molto ricercata e allo stesso tempo orecchiabile, abbinata a dei testi "colti", ben scritti e immaginifici. "If there's a war, I'll sleep with you before you get killed", recita una voce di ragazzina prima che inizi il pezzo ... "I don't want to ... Die a virgin" controbatte Hannon nel ritornello.
Altri episodi di rilievo - fra i tanti - sono "Mother Dear" e soprattutto "A Lady of a Certain Age", su un'anziana aristocratica inglese e i ricordi della sua gioventù trascorsa "From London to New York, Cap Ferrat to Capri, In perfume by Chanel and clothes by Givenchy".
Davvero ispirato.

Genere: chamber pop

7,5/10











Ahleuchatistas - Even in the Midst.. [Cuneiform 2007]

Ed ecco l'ultima fatica del trio math-rock-avanguardistico di Asheville, North Carolina, USA.
Che dire, si notano subito delle differenze coi precedenti lavori. Innanzitutto - ebbene sì - delle aperture melodiche, che per quanto non preponderanti danno un'impronta significativa ai pezzi.
Per il resto il disco non si allontana sostanzialmente da quanto fatto finora, intrecci basso-chitarra-batteria complicatissimi, al punto che vien da chiedersi come facciano ad andare a tempo l'uno con gli altri in alcuni casi. Francamente devo ancora decidere se la nuova direzione intrapresa, per quanto appena accennata, sia un bene o un male, anche perché l'impressione che ho è appunto che non si siano spinti in là fino in fondo, e le parti "melodiche" in questo risultano forse leggermente convenzionali.
Mi farò un'opinione più precisa con gli ascolti; comunque, per ora, promosso.

Genere: math-rock

7/10

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