mercoledì 8 agosto 2007

Ida - Ten Small Paces [Simple Machines 1997]

Questo disco è l'ennesima conferma di quanti piccoli e grandi capolavori giacciano nella più completa invisibilità, vuoi perchè non usciti nel momento giusto, vuoi perchè non supportati da adeguati mezzi di promozione, vuoi perchè non si sa.
Gli Ida si formano a Brooklin, NY, nel 1992, e "Ten Small Paces", terzo lp, è del 1997.

Il terreno su cui prendono le loro mosse si divide tra il rock, il pop e il folk (a tutti e tre i termini ci starebbe bene pure un indie- davanti), e ad un primo ascolto certe melodie rarefatte e certe delicate armonizzazioni vocali mi hanno portato alla mente i Low; tuttavia nel sound degli Ida c'è una personalità che li differenzia ampiamente da chiunque altro.
E' un sound profondamente intimista, raccolto, quasi familiare, sensazioni accentuate dal sapore vagamente lo-fi della registrazione, in alcuni episodi non priva di fruscii di fondo.
"Les Etoiles Secretes" nella sua brevità e semplicità è un'opera d'arte, uno splendido intreccio di voce maschile e femminile.
Altra perla "Fallen Arrow"; una melodia sospesa e sognante nella strofa si apre in un ritornello che è una sorta di leggiadra ascesa, un delicato crescendo che ritorna quasi troppo presto alla calma da cui è scaturito.

"Oh this fallen arrow
Never found its way to your heart
I shot it with all I had left
It was a rocket in the sky until it tumbled to the ground
It was a rocket in the sky until it fell"

Splendide le evoluzioni post-rock di "Poor Dumb Bird", altro episodio vincente dell'album.
Il disco presenta alcune ottime cover, fra cui "Everybody Knows This is Nowhere" di Neil Young e "Golden Hours" di Brian Eno.

E la mia preferita è proprio una cover, "Shoe-in" dei Secret Stars, la cui formula originale viene arricchita nella rivisitazione degli Ida da delicatissimi tocchi di piano e dalla calda voce di Elizabeth Mitchell, guadagnando appunto quella dimensione "privata" che rende la loro musica tanto appassionante. Da brividi.

"Ten Small Paces" è un disco da scoprire assolutamente, uno di quei rari casi in cui la musica riesce ad arrivare dritta al cuore.

Tracklist:

01. Hilot
02. Les Etoiles Secretes
03. Fallen Arrow
04. The Weight
05. Everybody Knows This Is Nowhere
06. Blue Moon Of Livonia
07. Shoe-In
08. Poor Dumb Bird
09. Golden Hours
10. Ashokan Reservoir
11. Drunk Aviator
12. Do You Remember
13. Purely Coincidental
14. Dream Date
15. Capo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...mi hai convinta, lo voglio!! anche la copertina è piena di fascino come la tua descrizione...penso che verrò spesso a curiosare e a fare scorpacciata di idee e novità musicali sul tuo blog...mitico!
a presto carissimo!

RandolphCarter ha detto...

Ottima scelta gio, è un disco stupendo!
Dimmi se lo trovi altrimenti te lo copio io (l'ho trovato originale!).
Ciao tesoro, a presto.

Anonimo ha detto...

Sei riuscito ad ascoltare anche gli altri? A me non viene mai voglia...

P.S. bel blog!

RandolphCarter ha detto...

Neanche a me ti dirò ... forse ho paura che mi deludano.
Prima o poi però dovrò ascoltarli per forza!

P.S. Grazie!