domenica 24 febbraio 2008

The Host, eclettico monster movie fra humour nero e terrore

The Host, titolo originale "Gwoemul", è un film del 2006 del regista coreano Bong Joon-ho.
Attratto dalla locandina e dall'inquietante trailer me lo sono procurato - a fatica, perchè ovviamente di distribuzione italiana manco l'ombra.
La storia esordisce nell'obitorio di una base americana in Sud Corea, nel 2000. Due dottori versano un centinaio di bottiglie di formaldeide giù per lo scarico; la sostanza finirà direttamente nelle acque del fiume Han. La scena successiva mostra due uomini intenti a pescare nel fiume; uno di essi nota qulcosa di strano nell'acqua, riesce a raccoglierlo in una tazza ma poi se lo fa sfuggire.
Anni dopo, sempre sulle rive del fiume, si forma un gruppo di curiosi: cos'è quella grossa cosa appesa sotto il ponte? Materiale da costruzione? No, sembra muoversi...
Non racconto oltre per non rovinare le scene successive, che sono tra le migliori del film.
In the Host comunque sia c'è un mostro, c'è qualcuno che scompare, e ci sono gli eroi che andranno a reclamare giustizia. Ma quanto siamo lontani da un'analoga narrazione di stampo USA! Gli eroi di questo film sono tutto tranne che eroi classici, integerrimi e magari bellocci. Sono persone semplici, pure poco sveglie, che si trovano calate loro malgrado in un vero incubo, e sono costrette ad affrontarlo con tutti i mezzi che hanno.


La grande forza di questo film, ciò che lo rende un fortunatissimo esempio di intrattenimento "intelligente", è il saper mescolare generi diversi e soprattutto registri diametralmente opposti, riuscendo ad essere drammatico e spaventoso da una parte, e addirittura a far ridere di gusto dall'altra. E il bello è come questa operazione non risulti assolutamente artefatta o forzata; grazie ad un'ottima caratterizzazione dei protagonisti (nonchè alla loro bravura) certe scene oggettivamente ai limiti del demenziale sembrano calzare perfettamente.
Il film introduce oltre a questi anche dei temi "importanti" come l'ecologismo e l'indifferenza delle istituzioni di fronte ai drammi personali - e questo è un po' un "tema portante parallelo", che condiziona tutto lo svolgersi degli eventi.
Se per questi aspetti siamo molto distanti dal classico prodotto del genere made in USA, dal punto di vista tecnico/visivo The Host non ha nulla da invidiare ai concorrenti a stelle e strisce, proponendo scene assolutamente spettacolari ed effetti speciali di prim'ordine, così come un accompagnamento sonoro di grande effetto.
Promosso a pieni voti.

Un ultimo consiglio: ho potuto notare come il doppiaggio americano abbia tendenzialmente cambiato il senso di molte frasi, pertanto raccomando la visione di The Host in lingua originale con sottotitoli (inglesi o italiani, si trovano entrambi).

Collegamenti:

Sito ufficiale

Trailer

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