martedì 15 aprile 2008

Re-Cycle, tentazioni horror e avventura fantasy


Titolo originale:
Gwai wik

Produzione: Cina/Thailandia, 2006

Genere: Horror/Fantasy

Regia: Oxide Pang Chun, Danny Pang

Sceneggiatura: Cub Chin

Durata: 108'


Ting-yin (Angelica Lee) è una giovane ma affermata scrittrice, che dopo una trilogia di romanzi d'amore annuncia il suo prossimo libro: Recycle, che avrà a che fare col soprannaturale.
A corto di ispirazione, cambia più volte idea sui personaggi e sulla trama.
Parallelamente iniziano ad accadere cose strane: trova dei lunghi capelli neri in casa, e riceve telefonate in cui si sentono solo scariche.

[Da qui in poi c'è un mini-spoiler, ma diversamente non avrei davvero niente di cui parlare, visto che il film comincia sul serio solo dopo questo colpo di scena. Chi vuol leggere legga, è tutta roba che si vede anche nei trailer comunque.]











Senza rendersene conto Ting-yin si troverà in un altro, strano mondo dove si accumulano le cose e le idee scartate e dimenticate; una bambina si offrirà di aiutarla a ritornare indietro.
L'idea prende origine dalla logica del "Recycle Bin", ovvero del "Cestino" che tutti abbiamo sul nostro desktop, dove vanno a finire le idee abortite e le cose non necessarie. Quando questi oggetti vengono eliminati, pur scomparendo alla vista rimangono presenti da qualche parte nel computer, in un luogo invisibile e sconosciuto.

Allora, cosa mi è piaciuto e cosa non mi è piaciuto.

Mi è piaciuto lo sforzo di dare vita ad un'avventura (perchè di questo si tratta, davvero non di un film horror) originale e visivamente/concettualmente ricercata.
Mi è piaciuta moltissimo Angelica Lee, forse l'unico vero motivo per cui alla fine promuoverò questo film.











E veniamo a quello che non mi è piaciuto.
Sorvoliamo sulle citazioni - ma direi più scopiazzature - sia dall'impianto stilistico/visivo in generale che da precise locations di Silent Hill, più una evidentissima da "La Città Incantata" (che però ho apprezzato).
Quello che meno mi è piaciuto è la sensazione per buona parte del film che i registi volessero semplicemente "riempire lo schermo" con paesaggi e visioni sì suggestive, ma che alla fine hanno tolto spazio a cose ben più importanti, come l'approfondimento della storia e dei personaggi, lasciato solo, e in parte, alle quasi-ultime (toccanti) battute. Prende il sopravvento una sorta di carosello di diverse, bizzarre locations, alcune riuscite, altre meno.
Ho trovato inoltre piuttosto trite ed evitabili le prime scene in classico stile horror-salto-sulla-sedia. Che funzionano sempre, ma non portano il film nè avanti nè indietro; giuro poi che non ne posso più di figure allampanate coi capelli lunghi neri davanti alla faccia.










In definitiva, Re-cycle annacqua gli elementi buoni a creare un film davvero potente con tante cose che in realtà non aggiungono nulla se non un po' di chicche visive.
Uscendo dalla pretesa di vedere chissà che capolavoro, quello dei fratelli Pang è invece un film godibilissimo, colorato, di buona fattura, fantasioso e che sul finale non risparmia forti emozioni.
A me il finale-finale ha fatto accapponare la pelle, ma tanto.

Come intrattenimento siamo comunque assai sopra la media.

Collegamenti:

Trailer

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