Heavenly Forest (titolo internazionale per Tada, Kimi Wo Aishiteru, letteralmente "Semplicemente, ti amo") è un film del 2006 di Takehiko Shinjo riconducibile ad un sottogenere del cinema romantico che sta sempre più prendendo piede in Giappone, e che va sotto il nome di "Pure Love".
Makoto Segawara (Hiroshi Tamaki) è un timido ragazzo con l'hobby della fotografia; il giorno della cerimonia di apertura dell'anno universitario incontra una strana ragazza che cerca di attraversare un incrocio molto trafficato. Lei, Shizuru Satonaka (Aoi Miyazaki), è una ragazza quantomeno originale: all'aspetto ancora poco più che una bambina, vistosi occhiali, capelli ruvidi, e uno strano gusto per l'abbigliamento. Tra i due, complice la difficoltà di entrambi ad inserirsi e a socializzare nell'ambiente universitario, nascerà presto un legame molto stretto e particolare, non privo di difficoltà.
Solitamente film del genere non li guarderei neanche in cartolina, se parlassimo delle solite smielate hollywoodiane. Non che questo non sia una smielata (perdio se lo è), ma ha diversi aspetti che lo rendono un film quantomeno interessante.
La prima cosa che ha catturato la mia attenzione (e la mia simpatia, che come al solito tende ad andare ai reietti) è che i due protagonisti, come già detto, sono ognuno a proprio modo dei "nerd", degli esclusi dalla socialità, per il proprio aspetto (Shizuru) o per propria scelta (Makoto).
La seconda e più importante questione è anche quella che fa funzionare tutto il film: l'alchimia che nasce fra Makoto e Shizuru, anche grazie alla bravura degli attori nei propri ruoli, è qualcosa che prende vita in un modo talmente spontaneo, naturale e credibile da risultare il vero motore di tutta la pellicola. Come è tipico dei film orientali i sentimenti non vengono ostentati - per quanto si raggiungano picchi di drammaticità davvero notevoli; spesso più che le parole o le azioni sono gli sguardi, le espressioni a descrivere quello che i protagonisti provano, dimostrando come sia in realtà difficile esprimere - e prima ancora, comprendere - le proprie emozioni.
Terzo, c'è un'attenzione e una cura della fotografia, delle inquadrature e nella scelta delle locations capace di regalare momenti di vera poesia visiva.
L'unico punto debole rimane probabilmente una certa parte della trama, forse troppo prevedibile (per quanto non manchino colpi di scena).
In definitiva, per essere un romantic movie questo Heavenly Forest mi è parso decisamente riuscito, poetico e coinvolgente nonchè godibilissimo sia dal punto di vista formale che narrativo.
Da maschietto ne consiglio la visione anche solo per ammirare la toccante performance della bellissima Aoi Miyazaki.
Un'ultima cosa: se qualcuno ha le lacrime facili rifletta bene prima di mettersi alla visione di Heavenly Forest, visto che qui a lasciarsi andare c'è davvero da consumare montagne di fazzoletti.
Collegamenti:
Trailer
Trailer lungo
Sito ufficiale (jp)
p.s. è possibile reperire i sottotitoli per Heavenly Forest su Asianworld
Solitamente film del genere non li guarderei neanche in cartolina, se parlassimo delle solite smielate hollywoodiane. Non che questo non sia una smielata (perdio se lo è), ma ha diversi aspetti che lo rendono un film quantomeno interessante.
La prima cosa che ha catturato la mia attenzione (e la mia simpatia, che come al solito tende ad andare ai reietti) è che i due protagonisti, come già detto, sono ognuno a proprio modo dei "nerd", degli esclusi dalla socialità, per il proprio aspetto (Shizuru) o per propria scelta (Makoto).
La seconda e più importante questione è anche quella che fa funzionare tutto il film: l'alchimia che nasce fra Makoto e Shizuru, anche grazie alla bravura degli attori nei propri ruoli, è qualcosa che prende vita in un modo talmente spontaneo, naturale e credibile da risultare il vero motore di tutta la pellicola. Come è tipico dei film orientali i sentimenti non vengono ostentati - per quanto si raggiungano picchi di drammaticità davvero notevoli; spesso più che le parole o le azioni sono gli sguardi, le espressioni a descrivere quello che i protagonisti provano, dimostrando come sia in realtà difficile esprimere - e prima ancora, comprendere - le proprie emozioni.
Terzo, c'è un'attenzione e una cura della fotografia, delle inquadrature e nella scelta delle locations capace di regalare momenti di vera poesia visiva.
L'unico punto debole rimane probabilmente una certa parte della trama, forse troppo prevedibile (per quanto non manchino colpi di scena).
In definitiva, per essere un romantic movie questo Heavenly Forest mi è parso decisamente riuscito, poetico e coinvolgente nonchè godibilissimo sia dal punto di vista formale che narrativo.
Da maschietto ne consiglio la visione anche solo per ammirare la toccante performance della bellissima Aoi Miyazaki.
Un'ultima cosa: se qualcuno ha le lacrime facili rifletta bene prima di mettersi alla visione di Heavenly Forest, visto che qui a lasciarsi andare c'è davvero da consumare montagne di fazzoletti.
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Sito ufficiale (jp)
p.s. è possibile reperire i sottotitoli per Heavenly Forest su Asianworld
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