giovedì 5 giugno 2008

Cinema in pillole, #4

















D-War
di Hyung-Rae Shim, Corea del Sud 2007
Genere: fantascienza
Titolo alternativo: Dragon Wars

500 anni fa la figlia del signore di un villaggio in Corea, Narin, nasce con in sè il Yeo ui joo, capace di trasformare un serpente (Imoogi) in drago celeste. Haram e il suo maestro sono inviati dal paradiso per fare in modo che il Yeo ui joo vada, tramite il sacrificio della ragazza, all'Imoogi buono. Manco a dirlo sulle tracce del Yeo ui joo c'è pure un serpentone cattivo, tale Buraki, che allo scadere del ventesimo anno della ragazza attacca il villaggio col suo esercito. Haram e Narin, che nel frattempo si sono innamorati, non accettano il loro destino e si buttano da una rupe.
500 anni dopo la storia si ripete, solo che siamo a Los Angeles e al posto di Haram e Narin abbiamo le loro reincarnazioni.
Film coreano che punta chiaramente ad insidiare i blockbusters americani, questo D-War si presenta benino dal trailer, per rivelarsi in realtà una ciofeca indifendibile. Al di là di alcune discrete scene d'azione (che per un film del genere sono poi il minimo), trovo che D-War faccia acqua da tutte le parti.
I dialoghi oscillano fra il ridicolo e l'imbarazzante, l'approfondimento dei personaggi è pari a -10, la consequenzialità degli eventi a volte rasenta il paradossale. I personaggi compiono azioni e dicono cose che non hanno assolutamente senso nel mondo dei sani di mente; alcuni vengono addirittura ripetutamente abbandonati per poi risaltare fuori a caso (e guarda un po' sono pure di colore, viva i clichè), non c'è una sola scena che risollevi la storia dalla banalità più assoluta. Aggiungiamo verso il finale una blanda fotocopia di una famosa scena di The Lord of the Rings ed il gioco è fatto.
D-War va bene forse per un'oretta e mezza di svago, ma proprio niente di più e solo se non avete davvero di meglio da fare.
Anzi, se ci pensate qualcosa di meglio da fare lo trovate di sicuro.
Korea meets Hollywood? Se i risultati son questi, no grazie.

















Someone Behind You
di Oh Ki-hwan, Corea del Sud 2007
Genere: thriller/horror
Titolo alternativo: Two People
Titolo originale: Du saram-yida

Ka-In, studentessa delle superiori, è testimone del tentato omicidio della zia al di lei matrimonio, da parte del futuro marito; omicidio che viene portato a termine poche ore dopo in ospedale, da un'altra zia sorella della vittima. Il tutto senza apparente motivo. Ka-In assiste incredula a questa assurda ed insensata violenza; una maledizione sembra perseguitare lei e quelli che le stanno intorno, dando vita ad una epidemica follia omicida e spingendola a dubitare anche dei suoi cari ...
Che dire, se devo valutarlo esulando dal genere a cui appartiene è un film pieno di difetti, che riguardano soprattutto la sceneggiatura. La storia è sì intrigante, ma sviluppata in modo un po' confuso e conclusa in modo non del tutto soddisfacente.
Inoltre la protagonista ha sette vite come i gatti, cosa che dopo un po' diventa davvero forzata.
Se lo valutiamo invece come il film thriller/horror che è, Someone Behind You spacca letteralmente il culo - o potrei dire "centra in pieno il bersaglio", ma perchè rinunciare ad una delle mie espressioni preferite...
La tensione resta sempre su livelli altissimi, i colpi al cuore si sprecano, le uccisioni sono numerose e spesso efferate, e per finire alcune scene traboccano letteralmente di sangue; per gli appassionati insomma è un po' come essere al Luna Park.
Bravi gli attori, in particolare la protagonista Jin-seo Yun.

Trailer

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