venerdì 20 luglio 2007

Gantz, dalla visione alla lettura...

Come chi mi conosce ben dovrebbe sapere, già da qualche anno ho iniziato a cibarmi avidamente di animazione in tutte le sue forme. Se è per quello la passione l'avevo pure a 15 anni, ma vuoi per scarso impegno, vuoi perchè i miei interessi all'epoca erano probabilmente altri, non mi ero mai messo a cercare seriamente fino a tre annetti fa.
Da allora ho visto diciamo "un po'" di roba, e altrettanta ne ho accumulata.

Ma veniamo all'oggetto del post, che diamine.

Gantz, dicevamo.

La prima incarnazione di Gantz è stata per me una serie tv in 26 episodi (due stagioni da 13 episodi l’una) tratta da un manga piuttosto noto e ancora in corso di pubblicazione.
Kei Kurono è uno studente delle superiori, una persona scarsamente interessata al mondo che lo circonda e al prossimo, egoista e anche piuttosto depravato; in poche parole uno stronzo.
Un giorno mentre aspetta la metropolitana vede un barbone, visibilmente ubriaco, cadere sui binari. In quel momento riconosce un suo vecchio amico, Masaru Kato, il quale nonostante le sue proteste e fra l’indifferenza dei presenti lo convince ad aiutarlo a salvare il senzatetto da una morte certa.
Messo a fatica in salvo l’uomo, i due si rendono conto di essere in una situazione davvero terribile: sta per sopraggiungere la metropolitana. L’unica cosa che possono fare è correre, sperando di superare lo spazio d’arresto del treno, ma è troppo tardi: i due vengono travolti e uccisi.
Qui ha inizio tutta la storia di Gantz. Kato e Kei si ritrovano in una stanza, apparentemente a Tokyo, vivi e ancora affaticati per la corsa. Di fronte a loro ci sono altre persone, che da un breve scambio di battute risulteranno essere tutte morte da pochi minuti. In mezzo alla stanza campeggia un’enorme sfera nera, sulla quale ad un certo punto compare una scritta: “Le vostre vecchie vite sono finite. Ora sta a me decidere cosa fare delle vostre nuove vite. E questo è quanto.”

Nel giro di mezzo episodio ci troviamo quindi catapultati nel vero universo di Gantz, ovvero in quello che sembra essere un crudele e sanguinario “gioco a punti”, in cui i malcapitati redivivi dovranno affrontare degli strani e spietati “alieni”, che vivono celati fra la popolazione, con lo scopo di guadagnare abbastanza punti e riconquistare la libertà.
Con questo introduco la storia, ma vi assicuro che solo a livello introduttivo ci sono parecchi altri dettagli a dir poco disturbanti.
Gantz si distingue subito per una forte propensione all’azione, e per le frequenti scene splatter e di assurda violenza nei confronti tanto dei nemici quanto degli sventurati protagonisti (visto che ovviamente a fianco dei protagonisti veri e propri ce ne sono diversi “di contorno”, che va da sé sono i primi a farsi male).



un esempio di scena "weird": ecco come i neo-defunti vengono teletrasportati nella "black ball room".


Non mancano inoltre scene di nudo, sesso (non è un hentai comunque) o "estreme" in altri sensi, tanto che anche in Giappone la serie è stata pesantemente censurata - salvo poi essere ritrasmessa da un'altra rete in versione integrale.
A fianco di questi elementi c’è un'ottima caratterizzazione dei personaggi, le cui psicologie e dinamiche di rapporti vengono analizzate poco per volta e sempre più a fondo.
Buona l’animazione, che fa un largo uso della computer grafica soprattutto nelle scene d’azione, ben integrata comunque con i disegni.

In definitiva i punti di forza di questa serie sono l'indiscutibile originalità della storia, l’estrema crudeltà, sia visiva che psicologica e i numerosi interrogativi che la vicenda pone: cos’è “gantz”? Da dove viene? E questi alieni? Che senso ha questo “gioco”? Queste cose tengono davvero incollati allo schermo.
Insomma, in parole povere è uno spettacolo unico, un pugno nello stomaco, che va visto assolutamente, e che personalmente mi ha turbato il sonno.


La settimana scorsa invece ho pensato bene di reperire l'opera originale, ovvero la versione cartacea, il manga.

Leggendo i primi volumi mi sono reso conto che tra le due versioni non c'erano sostanziali differenze a livello di plot. Certo, il manga è forse un pò più dettagliato, analizza meglio i personaggi, ma sarà anche che la fruizione del manga è più lenta, più riflessiva.
Poi, dal volume (devo controllare poi edito), boom. Due mondi diversi. Io inizialmente pensavo che il manga proseguisse da dove la serie TV si interrompe - invero abbastanza brutalmente e senza fornire grandi spiegazioni - e invece prende proprio già da prima un'altra strada, arricchendosi all'inverosimile di personaggi, legami, situazioni e colpi di scena.
Dove l'anime invece preferisce prendere una strada più "action-oriented", mantenendo il livello di tensione sempre altissimo,
portando però ad una conclusione confusa e per nulla risolutiva/soddifacente.
Ovviamente sono già arrivato all'ultimo volume disponibile, il 18.
Che dire, da come sono le cose ora sembra che il fumetto sia destinato a proseguire ancora a lungo, vedremo se riuscirà a mantenere il livello alto come fino ad ora (anche se già gli ultimi numeri mi convincono un pò meno).
Il disegno è molto curato, gli sfondi sono creati in 3D al computer e poi ridisegnati, e anche le scene d'azione rendono molto bene. Il manga inoltre accentua particolarmente l'elemento "ammiccante", proponendo all'inizio di quasi tutti i capitoli le protagoniste nude o seminude con indosso parti della "tuta" e armi in pugno (sbav).

Collegamenti:

Gantz World

Sito ufficiale (US)

E con questo ci aggiorniamo.

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