“Noein - Mou Hitori no Kimi e” è una serie TV in 24 episodi del 2005/2006, ad opera dello Studio Satelight per la regia di Kazuki Akane e Kenji Yasuda. E’ edita in Italia da Dynit.
Un accenno alla storia.
Il primo episodio esordisce mostrandoci un paesaggio sconosciuto, in cui degli esseri umani che evidentemente hanno subito un qualche tipo di evoluzione combattono sfrecciando nei cieli contro un gigantesco macchinario semi antropomorfo. Di ritorno ad una dimensione più “familiare” incontriamo Haruka, una ragazzina di dodici anni alle prese con le vacanze estive che la separano dell’inizio delle scuole medie. Insieme ai suoi amici organizza una sorta di “prova di coraggio”, ovvero una visita notturna al cimitero. Qui Haruka incontrerà uno strano fantasma, un uomo avvolto da un mantello nero che sembra essere collegato ad un cavo blu che si perde tra le nuvole ….. Col proseguire degli episodi Haruka si troverà a dover scappare da questi strani esseri che sembrano darle la caccia, e scoprirà di possedere un grande potere, in grado di influenzare lo spazio e il tempo…
Sin dal primo episodio, che vi assicuro mette parecchia carne al fuoco, saltano all’occhio alcune peculiarità di questa serie. Innanzitutto il character design a volte piuttosto atipico, ma soprattutto uno stile di disegno che spesso sconfina nello sperimentale. In particolare nelle (strepitose) scene di azione e di combattimento il tratto si fa più grossolano, stilizzato, quasi rozzo; questo conferisce a suddette scene un taglio decisamente particolare e crudo, e a mio avviso estremamente efficace, rendendole spesso dei veri e propri turbini di colori, una gioia per gli occhi.
Passo quindi al commento generale.
Noein è una serie che dimostra subito di voler puntare in alto; veniamo riempiti di indizi che pian piano vanno ad incastrarsi insieme svelando il quadro generale, una storia che coinvolge non solo altri mondi, ma anche altre dimensioni temporali fino a toccare l’intero universo. La cosa secondo me più intrigante è proprio questa, il fatto che la serie sia disseminata di riferimenti alla meccanica quantistica (di cui personalmente non so nulla, anzi quel poco che so ammetto che lo devo a questa serie), e quindi alle teorie sugli infiniti possibili spazio-tempo e gli universi paralleli. A quanto ho potuto rilevare facendo alcune ricerche in rete questi argomenti vengono sempre trattati in maniera realistica - certo con le dovute licenze, siamo sempre di fronte ad un prodotto di science fiction in fin dei conti -, e penso di non essere l’unico su cui queste teorie esercitino un grande fascino.
La storia si evolve dunque su questi presupposti intorno alla protagonista, Haruka, che da dodicenne qualsiasi si ritrova ad essere l’anello che collega tutte le dimensioni spazio-temporali; con diversi colpi di scena (e anche di genio – per chi l’ha vista o la guarderà mi riferisco alla scena del telefono) la serie si conclude in maniera assolutamente soddisfacente, senza voler strafare, mantenendo quell’equilibrio che la rende tanto piacevole ed appassionante da seguire.
Voto: 8,0/10